Le tecnologie digitali introdotte da diversi anni, hanno portato novità' nel nostro settore, non solo in termini di software utilizzati per la lavorazione cad dei nostri manufatti, ma soprattutto evoluzioni in termini di materiali dentali che hanno trasformato una lavorazione analogica e tecniche di fabbricazione manuale, in lavorazioni digitali fresate con macchine di precisione.
Il PMMA e' uno di questi materiali ma vediamo di che cosa si tratta un po' piu' in dettaglio: il suo nome completo e' polimetilmetacrilato una materia plastica formata da polimeri di metacrilato di metile, in sigla denominato PMMA, ma conosciuto con uno dei suoi nomi piu' comuni commerciali, come Plexiglas.
Il pmma, e' un'ottima resina multistrato, che negli ultimi anni ha preso piede in ambito dentale, soprattutto perche' essendo lavorata in cad cam, possiede una struttura a cialde lavorate industrialmente e preparate per un uso dentale, cosi da esser completamente priva del monomero residuo che poteva esser presente nelle resine di vecchia concezione, il quale poteva avere effetti citotossici.
QUESTO MATERIALE E' E RIMANE UNA RESINA PER LA LAVORAZIONE DI ELEMENTI DENTALI PROVVISORI O PROVVISORI A LUNGA DURATA: QUESTO DEVE ESSERE MOLTO CHIARO E COMPRESO DAL PAZIENTE QUANDO VENGONO PROPOSTI TALI MATERIALI, IN QUANTO PER LAVORAZIONI DEFINITIVE, SI UTILIZZANO MATERIALI CERAMICI COME L'OSSIDO DI ZIRCONIO O IL DISILICATO DI LITIO O LE PIU' CLASSICHE CERAMICHE REALIZZATE SU SOTTOSTRUTTURE METALLICHE CHE DANNO AL MANUFATTO DEFININITIVO LE PROPRIETA' NECESSARIE IN TERMINI DI ROBUSTEZZA E LONGEVITA'.
Le fasi di progettazione in digitale risultano in ogni caso piu' efficenti rispetto alle tecniche tradizionali con la cera e la colatura della resina, e consentono di ridurre notevolmente i tempi di fabbricazione, permettendo al paziente di tornare rapidamente al suo stato di confort. Inoltre, il flusso digitale comprende il fatto che la progettazione del "provvisorio", o del "provvisorio a lunga durata" (ma in tutti i casi comunque di una corona provvisoria), essendo disegnata in digitale con tecniche cad, le forme possono esser riportate facilmente anche nelle fasi di lavorazione successive delle corone definitive in ossido di zirconio.
Partendo dal PMMA poi, le aziende hanno proposto un altro materiale composto da polimetilmetacrilato con una percentuale di microriempitivi ceramici, che hanno portato alla realizzazione del HIPC (High Impact Polymer Composite) con proprietà' e valori fisici piu' elevati rispetto al pmma, che gli conferiscono una durata nel tempo superiore (rispetto al polimetilmetacrilato classico); questi materiali, si possono utilizzare anche con sottostrutture metalliche per esser gestiti come elementi definitivi, ma rimangono in ogni caso appartenenti alla categoria delle resine anche se hanno una componente di microriempitivi ceramici.
l'hipc non di rado viene confuso con un altro polimero, il PEEK, con il quale condivide il fatto di offrire una maggiore elasticità' rispetto all'ossido di zirconio o a leghe metelliche piu' o meno nobili. Il peek di contro, e' un materiale che non viene realizzato con le scale colore degli elementi dentali e non ne offre le colorazioni da campionario necessarie. Inoltre la sua durezza, presenta per l'odontotecnico maggiori difficoltà' di lavorazione, finitura e adesione dei materiali estetici usati per la stratificazione. L'hipc invece, condivide con il peek, il fatto di esser monolitico e monocromatico, ma solo l'hipc offre molte gradazioni di colore presenti da campionario.
Quindi bisogna fare molta attenzione a cio' che un dentista ti propone e come te lo propone, in quanto, una corona eseguita con questi materiali, rimane un provvisorio o un provvisorio a lunga durata, ma non un definitivo (a meno che non vengano realizzate sottostrutture metalliche per conferire robustezza al manufatto): le differenze di prezzo che possono esser anche piu' del doppio, nascono proprio da questo aspetto. Utilizzando invece materiali polimerici come l'hipc con sottostrutture metalliche di precisione, allora le differenze di costo saranno talmente minime da non tenerlo in considerazione, motivo per il quale, a meno che il paziente non debba fare numerosi elementi, e svariate prestazioni pre protesiche (come interventi chirurgici lunghi e costosi), allora per il singolo impianto o la singola corona, tendenzialmente si utilizzano altri materiali come l'ossido di zirconio o le piu' classiche metallo ceramiche, che sono in tutto e per tutto superiori, sia da un punto biomeccanico, sia nelle loro proprietà' fisiche, sia come estetica e longevita' nel tempo.
Purtroppo spesso mi sento dire "anche questo dente che mi hanno fatto e' in ceramica..", una percentuale di microriempitivo ceramico, non trasforma quel materiale in "ceramica", quindi una differenza di costo notevole tra due preventivi nasconde qualche differenza nei materiali utilizzati, tale per cui un provvisorio, o provvisorio a lunga durata viene utilizzato come corona definitiva (e questo non e' assolutamente una cosa positiva).
Ricordatevi che radiograficamente, i materiali si distinguono nettamente, in quanto hanno radiopacità' differenti: realizzare elementi dentari in zirconio monolitico stratificato o in metallo ceramica, sono le uniche possibilita' per la realizzazione di un manufatto definitivo.
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